Tre Giorni di Sport Contro il Diabete Giovanile a Piano di Sorrento

Quando le Cellule Beta Subiscono Danni

Uno degli aspetti peggiori per chi soffre di diabete mellito è il rischio quasi doppio di incorrere in patologie cardiovascolari anche fatali. Però non vanno trascurate anche le possibili complicazioni come: retinopatia, nefropatia, neuropatia, piede diabetico e altre patologie a carico di ossa, articolazioni, cute, actos generici ordine polmoni, apparato digerente, ecc. Inoltre, chi soffre di diabete vede aumentarsi anche il rischio di gravi infezioni e di tumori. Le complicanze tardive comprendono la malattia vascolare, la neuropatia periferica, la nefropatia e una predisposizione alle infezioni. Mentre, nei soggetti con qualsiasi grado di malattia renale cronica, per ridurre il rischio di evoluzione verso l’insufficienza renale terminale, l’apporto proteico deve essere limitato alla razione dietetica raccomandata (0,8 g/kg). Uno screening, teso a individuare la malattia anche nei soggetti asintomatici, viene di solito consigliato a tutta la popolazione, visto che si tratta di un semplice esame del sangue (glicemia a digiuno). L’approccio nutrizionale basato sulla dieta prescrittiva personalizzata è utile a convincere il paziente che non è necessario stravolgere le sue abitudini, ma che deve fare alcune variazioni al modo abituale di mangiare per migliorare il controllo della glicemia. «Le strategie di prevenzione hanno maggior successo se non ridotte a interventi isolati, sporadici e comunque limitati - dichiara Lucas Maria Gutierrez, Direttore Generale di ATS Insubria - è necessario lavorare su aree omogenee di programma, e fare rete per poter stimare e amplificare la influenza degli interventi preventivi sulla salute delle comunità.

Il metodo migliore per ottenere e mantenere risultati positivi è la modificazione dello stile di vita che può essere raggiunta attraverso diverse strategie di terapia medica nutrizionale, attuate attraverso un approccio multispecialistico da un team esperto e formato, necessario per integrare la terapia medica nutrizionale in un più complessivo programma terapeutico. Di questi circa 5 milioni di italiani con diabete oltre il 90% ha il tipo 2, associato spesso ad uno stile di vita poco salutare ma fortemente condizionato da determinanti genetici. È di gran lunga il tipo più comune di diabete. Per tali motivi, lo zucchero comune non deve essere quindi vietato, ma adeguatamente conteggiato nell’apporto calorico totale sostituendo altri carboidrati: l’apporto totale deve essere inferiore ai 30 grammi al giorno. Per questo è interesse comune studiare un approccio terapeutico "non farmacologico" all'esordio di diabete in età pediatrica. Controllare la quantità totale dei carboidrati è una strategia chiave per l’ottenimento del controllo glicemico nel paziente insulino-trattato. Le proteine dovrebbero fornire il 10-20% dell’energia totale giornaliera, nei pazienti senza evidenza di nefropatia. L’assunzione di alcol nei pazienti che sono trattati con insulina deve avvenire nel contesto di pasti che comprendono cibi contenenti glucidi, per prevenire, soprattutto durante la notte, il rischio di pericolose prolungate ipoglicemie.

Se assunti, gli alimenti contenenti saccarosio e altri zuccheri aggiunti devono sostituirne altri contenenti carboidrati. Infine, è bene limitare il consumo di sale, noto fattore di rischio cardiovascolare, prediligendo erbe aromatiche e spezie per insaporire gli alimenti. L’alcol, infine, costituisce una importante fonte di calorie (“fa ingrassare”). Nel 2015 abbiamo invece condotto un nuovo studio, unico nel suo genere, con un disegno cross-over che comparava l’effetto della dieta Ma-Pi 2 con quello della dieta raccomandata dalle società scientifiche, in pazienti affetti da ipoglicemia reattiva (una condizione di pre-diabete), valutati mediante monitoraggio continuo della glicemia. Esposta a radiazioni UV la pelle provoca la produzione sia di vitamina D che di ossido nitrico , in questo contesto i topi hanno dimostrato aumenti inferiori di peso, glicemia e resistenza all’insulina. La supplementazione routinaria con antiossidanti, come la vitamina E e C e Beta-carotene non è consigliata in mancanza di prove di efficacia e di sicurezza a lungo termine, mentre l’introduzione di cibi naturalmente ricchi di antiossidanti, microelementi e altre vitamine deve essere incoraggiata. I vegetali, i legumi, la frutta ed i cereali integrali devono far parte integrante della dieta dei pazienti con diabete tipo 1 e tipo 2. È particolarmente importante consigliare cibi ricchi in fibre e con basso indice glicemico.

Per questo motivo il consumo giornaliero di frutta e vegetali deve essere promossa nelle persone con il diabete. Le donne che hanno avuto un diabete gestazionale sono a rischio di sviluppare diabete gestazionale nelle gravidanze successive e diabete di tipo 2 durante la vita. Nel diabete di tipo 2 (una volta definito diabete non insulino-dipendente o diabete dell’età adulta), il pancreas continua a produrre insulina, talvolta perfino a livelli superiori al normale, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. Questa procedura può consentire ai soggetti con diabete mellito di tipo 1 di mantenere livelli glicemici nella norma. Il diabete di tipo 2 viene detto anche “senile” e tende a svilupparsi in soggetti adulti (dopo i 30-40 anni). Un successo della medicina firmato da un italiano, Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute e del Cell Transplant Program dell'Università di Miami: fu lui il primo a isolare le cellule che producono insulina (isole pancreatiche) negli anni Novanta e ad avviare i primi trapianti nel fegato per curare il diabete. Non trascurabile è inoltre la progressiva anticipazione dell’età di comparsa, per cui i casi nei quali il diabete si manifesta prima dei 5 anni rappresentano il 25% di tutti casi di malattia. Oggi data la maggiore conoscenza di questi processi sembrerebbe più appropriato definire il diabete di tipo 2 in quanto fondamentale incapacità dell’organismo di metabolizzare grassi e oli, incapacità che determina una perdita di efficacia dell’insulina e il conseguente mancato metabolismo dei carboidrati.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Comments on “Tre Giorni di Sport Contro il Diabete Giovanile a Piano di Sorrento”

Leave a Reply

Gravatar